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GIOVANI

I giovani sono una “categoria” strana in questa nostra società perché non sono più bambini e non sono ancora adulti con la difficoltà che per i genitori sono ancora piccoli e  la società pretenderebbe che producessero come i grandi. Rappresentano una zona “incerta”, vivono ancora alle spalle della famiglia, studiano nella prospettiva di un lavoro che spesso tarda ad arrivare, si progetta un tipo di studio nella speranza di un certo lavoro e poi si finisce a fare tutt’altro. Il tempo di indecisione o della incertezza tende a prolungarsi oltre in tempo naturale e nascono così quelli che il ministro Brunetta ha chiamato “bamboccioni”.
In Circo le cose vanno diversamente ma non troppo, è diversa la problematica lavorativa che nel circo è già delineata, per il resto è tutto uguale. Molto presto si è inseriti nella attività familiare con una propria specificità; per quanto sia precoce l’inserimento lavorativo tanto diventa lungo, perché c’è sempre da imparare ma è anche molto difficile che il capofamiglia lasci le redini completamente ai propri figli (anche quando sono diventati propriamente adulti con figli a carico).
Cambiare la situazione che dura da secoli credo che sia proprio difficile ma non è detto che se è impossibile il meglio non si possa fare meglio quello che è possibile oggi. Se non ho capito male questo è il senso del vostro incontrarvi.
Allora domandatevi: qual è la nostra caratteristica, la nostra specificità di giovani. Normalmente gli adulti dimostrano la loro attenzione al mondo giovanile perché “è il nostro futuro”. Non c’è niente di più sbagliato se uno pensa di essere il futuro, quel futuro non arriverà mai. Bisogna invece affermare con forza di “essere il presente” anche se un presente proiettato verso il futuro. Per gli adulti, invece il presente è fortemente legato al passato. Questo è anche giusto ma non deve essere un assoluto. La Tradizione è fondamentale (soprattutto per il passaggio dei valori) ma non è tutto. Se diventa un fatto indiscutibile dire “abbiamo sempre fatto così” si finisce per ammazzare il presente.
La capacità dei giovani di comunicare e trovare strumenti nuovi di comunicazione è indiscutibile, purtroppo anche strumenti  utili come Facebook sono usati male e per far girare le cazzatelle. Si può (e si deve) fare anche quello ma non solo quello, provate a inventare modi e temi di comunicazione tra voi, che coinvolga anche il modo di fare impresa che non è solo la piazza o la locandina, o la base musicale per quel numero. Provate ad “energizzarvi” a vicenda per costruire i “sogni” di oggi. La concorrenza tra imprese è strumento efficace di crescita ma se diventa solo per blagare finisce per distruggere. La concorrenza deve viaggiare insieme alla collaborazione. I vecchi sono cresciuti quando comunicare era difficile ed hanno le loro giustificazioni, i giovani sono nati in un mondo più globale e bisogna prendere questa palla al balzo.
Ma c’è un altro parametro di comunicazione che è fondamentale: quello coi Gagi. Cosa pensano, cosa desiderano, cosa sognano perché possiate proporre voi un “sogno” da sognare con il vostro lavoro. Far sopravvive il circo non è difficile, invece è assolutamente necessario “farlo vivere”, né è della vostra vita. Occorre capire come funziona la società di oggi (dallo sport alla politica, dall’economia al tempo libero) per essere al passo con i tempi, non potete vivere solo nel recinto dorato dei vostri cancelli, dovete interessarvi del mondo.  Le società di marketing impegnano fior di professionisti per capire come va il mondo e come proporre un prodotto, noi non abbiamo le risorse di una multinazionale ma non ci manca né il coraggio né la fantasia.

 

Contributo al Convegno Giovani Circensi

Latina 29 giugno 2011